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BiG, l’importanza dell’abitare collaborativo

BiG, Borgo intergenerazionale Greco, è un progetto di rigenerazione urbana che recupera la storica Cascina Conti del quartiere Greco con 25 minialloggi, spazi e servizi condivisi. Si facilita, così, la collaborazione tra persone di differenti età e con differenti bisogni. Il servizio offre un’abitazione di qualità a costi contenuti ed è rivolto a giovani studenti o lavoratori tra i 18 e i 35 anni, genitori singoli con bambini (massimo due) e over 65. Alla terza offerta, in stretta collaborazione col Comune di Milano, sono destinati sei alloggi e le persone che ottengono l’appartamento, in questo caso, sono segnalate dai servizi sociali.

Cristian Zanelli, ospite di Good Morning Milano, è una delle anime pulsanti di BiG e tra i fondatori del progetto.

Cristian Zanelli e il suo team iniziano a lavorare al progetto nel 2015. I finanziamenti della Fondazione Cariplo e di Vismara sono arrivati nel 2019 e da novembre 2020 sono partiti con i primi inquilini.

BiG si trova nel quartiere Greco ed è uno di quei comuni che nel 1923 è stato annesso alla città di Milano e conserva molte delle caratteristiche del Borgo, del piccolo paese.

Gli appartamenti si trovano in una cascina del 1500, la Cascina Conti, che è stata ristrutturata, riqualificata e in alcune parti recuperata. La collaborazione col Comune di Milano parte proprio con il progetto urbanistico, dopo un accordo fra pubblico e privato per iniziare la riqualificazione dell’area. Il Comune ha accettato la proposta della cooperativa sociale ABcittà che si è ispirata ad un modello tedesco di case multigenerazionali, punto di riferimento chiave per chi lavora in questo ambito.

Il progetto, nato come riqualificazione urbanistica, in realtà non è solo questo.
La cooperativa è riconosciuta come gestore sociale attraverso un contratto con il Comune di Milano della durata di 22 anni, periodo dopo il quale la cascina ritorna proprietà del Comune. Il servizio è stato riconosciuto come migliorativo per la cittadinanza. Gli inquilini del Borgo, infatti, stanno affrontando un momento più o meno difficile della propria vita (chi si è appena trasferito a Milano per studio o lavoro, chi ha appena raggiunto l’età per il pensionamento, chi è un genitore singolo).

Ciò che viene offerto agli abitanti di BiG è un vero e proprio contratto di servizio. I ragazzi che vivono lì, infatti, oltre ad avere un alloggio, quasi meno importante rispetto alle attività da svolgere all’interno del progetto, offrono alla cooperativa, al quartiere e al vicinato 10 ore di volontariato al mese.

La risorsa è orientata o all’interno del borgo, aiutando un vicino di casa ad imparare l’italiano o a fare lavori di bricolage, o all’esterno. Ad esempio, spiega l’ospite, BiG collabora con gli orti condivisi Bing. Alcuni abitanti si occupano di aprire l’orto una volta in più alla settimana.
Si è svolta,inoltre, l’attività di raccolta della spesa solidale dai supermercati, distribuendola alle famiglie bisognose per provare ad  «essere rigeneranti per il quartiere».

La sede operativa della cooperativa è proprio all’interno del Borgo in modo da poter essere più vicini agli abitanti. Il ruolo di Cristian e dei suoi colleghi è quello di facilitatori delle relazioni proprio perché queste ultime, oggi, non sono più spontanee. «Avere buoni vicini è come avere una casa più grande», si legge sul sito di BiG. Ed è questo il punto nodale del progetto perché «la relazione rende tutti più felici», conclude l’ospite.

Per far parte del progetto bisogna inviare un’email nella sezione dedicata ai contatti sul sito web di BiG. Successivamente è richiesto di compilare un breve questionario a cui segue un colloquio con i gestori sociali, per conoscere le motivazioni di chi vuole vivere in un contesto di questo tipo.

Crediti immagini di copertina:
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