Il Seveso è stato, e molto probabilmente sarà, al centro del dibattito sui disastri ambientali causati dal cambiamento climatico. In questo speciale di Milano AllNews, Elena Inversetti, assieme a Mario di Benedetto e Roberto Colombo del CCTS, ci portano in trasferta per conoscere il Seveso, andando oltre l’ormai ben nota narrazione relativa alle sue piene.

Il Seveso nasce nella provincia di Como e scorre in direzione sud verso Milano; vicino al Parco Nord, il torrente si interra, lasciando però dietro di sé uno spettacolo poco allettante. Chi abita nella zona lo sa bene: l’acqua lattiginosa e l’odore di ristagno sono una costante, e queste criticità si sono presentate in modo ancora più pronunciato quest’estate, a causa della siccità.

Nonostante i primi 52 km del Seveso siano situati a monte e, in questo tratto, siano presenti più depuratori, i problemi di inquinamento iniziano a valle, quando le industrie iniziano a scaricare nel letto del Seveso sostanze inquinanti. Anche se queste non rappresentano, di per sé, un pericolo per la salute (essendo i livelli di inquinanti monitorati costantemente da Brianza Acque), non sarebbe sbagliato affermare che il Seveso esiste proprio grazie a (o a causa di) questi scarichi, che rappresentano la fonte principale di alimentazione del letto del torrente.

CCTS è un’associazione che si batte da anni per il Seveso, e che ha spesso indirizzato il dibattito pubblico sulle sue criticità, soprattutto da quando gli eventi meteorologici estremi, a cui ormai siamo abituati, hanno causato notevoli problematiche legate alla piena. L’ultimo, grande convegno organizzato dal CCTS è stato a febbraio; in quell’occasione, il recepimento dello stato di emergenza ambientale rappresentato dal Seveso e dalle sue piene da parte dell’amministrazione dei comuni dell’asse è stato buono, e il CCTS ha così potuto procedere all’apertura di quattro tavoli di discussione incentrati su altrettanti temi, che ci vengono illustrati in questo video.

Inquinamento

Come già affermato, le acque di scarico delle industrie poste a nord di Milano rappresentano la gran parte del volume di acqua che scorre nel Seveso; i livelli di inquinanti sono controllati e mantenuti entro intervalli a norma di legge, ma quando il fiume va in piena, tutte queste sostanze venivano rilasciate nel terreno circostante. Per ovviare al problema, l’amministrazione ha deciso di realizzare delle vasche di laminazione: il secondo, importante punto di discussione.

Vasche di laminazione

Lungo il corso del torrente Seveso da nord a sud, le amministrazioni dei Comuni dell’asse del Seveso hanno deciso di ovviare al problema delle piene mediante la realizzazione di vasche di laminazione, enormi fosse scavate nel terreno in punti strategici, per la raccolta delle acque di piena.

Come è facile immaginare, i fiumi in piena trascinano via tutto ciò che incontrano; il problema per il Seveso, però, è più complesso, poiché le acque sono inquinate. Il risultato è che le vasche di laminazione raccolgono tutto ciò che la piena trasporta, creando non pochi disagi ai cittadini dei Comuni nelle vicinanze dei quali le vasche sono state realizzate.

Ma c’è di più: nel caso della vasca di Bresso, l’amministrazione ha deciso di abbattere un bosco di alberi trentennali per far spazio al progetto. Nelle immediate vicinanze, inoltre, si trova un complesso condominiale, i cui condomini si trovano in condizioni di forte disagio a causa di molteplici fattori.

Prima di tutto, l’odore di ristagno, che, assieme alle polveri dei lavori (che dovevano essere completati entro il 2022, ma che, in realtà, si protrarranno almeno fino alla prossima estate), causano un crollo significativo della qualità dell’aria; a questo proposito, Arpa ha avuto modo di constatare che, in questa zona, i livelli di polveri sottili PM2.5 e PM10 sono sensibilmente più elevati rispetto alla media della Città Metropolitana.

I cittadini di Bresso, e in particolar modo i condomini del complesso che, un tempo, si affacciava su uno dei polmoni verdi della zona, hanno protestato più volte, ma fino ad ora le risposte delle autorità competenti sono state vaghe.

Invarianza idraulica

Le vasche di laminazione sono un metodo arcaico e poco efficiente per la risoluzione del problema delle piene: basti pensare che la portata del Seveso in piena è di oltre due milioni di metri cubi, mentre la capacità della vasca di Bresso è di soli 250.000 metri cubi.

Il fatto che le vasche siano impermeabilizzate con cemento armato di un metro di spessore per lato, inoltre, va a diminuire ulteriormente la permeabilità del terreno circostante, già inferiore a quanto dovrebbe essere a causa dell’antropizzazione del territorio.

Parco del Seveso

CCTS si batte da tempo per il miglioramento delle condizioni dell’area, innanzitutto rendendola nuovamente salubre, ma anche mediante la realizzazione di infrastrutture come una pista ciclabile.

Ricordiamo, tuttavia, che i parchi sono utili anche per la gestione delle piene e, più in generale, per il controllo delle acque di falda: le zone piantumate hanno un rischio di erosione molto basso, e le radici degli alberi aumentano la permeabilità del terreno.

di Andrea Bonfiglio

Reviews for Speciale SEVESO

There are currently no reviews for Speciale SEVESO
Scroll to top