Miei carissimi milanesi,
il conto alla rovescia è iniziato: mancano esattamente tre anni a Milano Cortina 2026. Ne parliamo oggi con Christian Busato, ingegnere civile e Claudia Giordani, Vice Presidente Coni. Il 6 febbraio 2026 a Milano si terrà la Cerimonia di Apertura delle Olimpiadi Invernali Italiane. Sarà l’inizio del più grande spettacolo sportivo al mondo, i Giochi di tutti e per tutti. A 70 anni da Cortina 1956 e 20 anni dopo Torino 2006, l’Italia ospiterà per la terza volta le Olimpiadi Invernali. Sarà un’edizione unica, diffusa, che si adatterà ai territori ospitanti e valorizzerà le eccellenze che rendono unica la nostra Nazione.
Ma a che punto sono con i lavori? Nessuna buona notizia: i lavori per Milano Cortina 2026 sono davvero indietro. La tabella di marcia non è stata (e non sarà) rispettata come previsto. Le strutture e gli edifici per ospitare i Giochi in parte esistono già e in parte no. Già a ottobre 2022 il governatore lombardo Attilio Fontana, parlando con i giornalisti durante un evento pubblico, aveva avvisato e messo le mani avanti: «Alcuni lavori rischiano di concludersi a ridosso dei Giochi». Il presidente del Comitato olimpico italiano, Giovanni Malagò, aveva parlato addirittura di una «sfida contro il tempo».
L’opera più ingente di tutto il progetto è senza dubbio il Villaggio Olimpico, il quale però, ancora oggi, sarebbe in uno stato pessimo. Ci sembrano essere lì ancora i resti del vecchio scalo ferroviario di Porta Romana. Entro tre anni questo spazio dovrà non solo ospitare oltre 1.000 posti letto, ma anche un parco e una stazione ferroviaria completamente nuova. Oltre al Villaggio, dovrà essere costruita una nuova area per l’hockey sul ghiaccio nel quartiere Santa Giulia (il PalaItalia) e dovrà essere ristrutturato il vecchio tendone del Palasharp.