Mia carissima… Partecipazione

Miei Carissimi Milanesi,

all’indomani delle elezioni politiche 2022 abbiamo ricevuto più di una conferma, ma quella di cui parliamo in questa puntata è legata alla crisi della democrazia partecipativa.

Ad accompagnare Fabio Ranfi in studio oggi è Giulia Pastorella, vicepresidente di Azione, consigliera comunale e presidente della Commissione Servizi Civici e Partecipazione sotto l’assessorato di Gaia Romani, che ci parla dell’importanza della partecipazione sia a livello dell’amministrazione comunale che dei partiti, mentre, in collegamento da Firenze, Samuele Nannoni di Prossima Democrazia ci parla di nuove forme di partecipazione che si stanno diffondendo anche in Italia per combattere la crisi della democrazia, come le assemblee dei cittadini.

L’astensionismo da record registrato in questa tornata elettorale non può non far sorgere la domanda: come coinvolgere la cittadinanza per promuovere la partecipazione?

La risposta non è affatto semplice, in quanto presuppone un impegno nel lungo termine sia da parte delle istituzioni e dei partiti, che dei cittadini. Su queste pagine, parlando di Milano, avete letto spesso del fenomeno di allontanamento dell’amministrazione dal territorio, a cui la giunta Pisapia prima, e quella di Sala oggigiorno, hanno cercato di rimediare mediante iniziative la cui organizzazione è stata delegata anche ai Municipi e alle associazioni del Terzo Settore.

Tuttavia, traslare un siffatto modello a livello partitico non è immediato: Giulia Pastorella fa, infatti, notare come la partecipazione al voto per i referendum sia sempre in media più alta rispetto alle elezioni politiche, proprio perché i temi affrontati dai referendum sono sentiti come più prossimi, più rilevanti. Una possibile spiegazione del fenomeno è la maggior partecipazione delle generazioni più giovani.

L’adozione di forme diverse e innovative di democrazia partecipativa potrebbe essere una soluzione all’astensionismo giovanile; uno dei modelli presentati da Samuele Nannoni è quello dell’assemblea dei cittadini, molto simile all’incontro che si è tenuto al Municipio 7 due settimane fa relativamente al dibattito pubblico sullo Stadio Meazza.

I partecipanti alle assemblee sono scelti mediante un campionamento casuale stratificato; se, da un lato, questo permette una partecipazione equa e rappresentativa del campione di popolazione che si vuole raggiungere, dall’altro il fatto di richiedere direttamente la partecipazione a una persona ha un effetto psicologico molto più forte, favorendo così l’interessamento anche a tematiche diverse, da parte di gruppi demografici diversi.

Ma parlando di astensionismo, non si può non puntare il dito contro il Rosatellum: i cosiddetti astensionisti indifferenti, infatti, sono una fetta relativamente esigua del totale. La dimensione più problematica è quella degli astensionisti involontari: secondo i dati Istat, sono ben 4,9 milioni gli italiani a cui, domenica, veniva chiesto di tornare ai comuni di residenza per votare – una richiesta che mal si sposa con l’aumento dell’inflazione e del costo dei trasporti.

Miei Carissimi Milanesi, la democrazia è in crisi, ma la crisi sembra essere proprio insita nel modello di democrazia attuale, soprattutto in Italia. Dove ha fallito il sistema? Difficile da dire; ma se siete scontenti dei risultati delle elezioni, prendetevi un momento per fare introspezione e pensare a cosa potete fare per cambiare le cose.

Milano AllNews parla spesso di cittadinanza attiva, di cura e interesse per il territorio e per le sue dinamiche socioculturali – un buon punto di partenza per sentirsi parte di qualcosa di più grande.

di Andrea Bonfiglio

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