Miei Carissimi Milanesi,
se c’è una puntata del programma che non dovreste assolutamente perdere, è questa: parliamo, infatti, di sicurezza, sotto due punti di vista diversi – quello analitico e quello narrativo.
Come abbiamo avuto già modo di vedere nel corso della puntata di Focus Periferie di settimana scorsa, la narrazione è uno strumento potente, capace di influenzare la percezione della realtà a seconda del grado di fiducia nelle fonti che ha chi riceve le informazioni; la diffusione del fenomeno delle fake news è diretta conseguenza dello sviluppo di narrazioni parallele da parte di alcune fonti, che hanno in comune il fatto di divergere da quelle considerate attendibili dalla maggioranza dell’utenza.
Rientra in questa casistica anche la narrazione sulla sicurezza: risuonano ancora oggi, nel dibattito politico in vista delle ormai vicine elezioni politiche, le parole pronunciate da una nota influencer italiana a proposito dei livelli di sicurezza di Milano.
Parole pericolose, perché non supportate da prove oggettive, come i dati – come quelli raccolti da CILD, la Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili.
CILD è un’associazione composta da altre associazioni e organizzazioni che operano nello stesso ambito; la stretta connessione tra il tema della sicurezza e i diritti civili, in particolare quando questi sono negati nel nome della sicurezza, ha portato l’associazione a interessarsi anche di questo ambito.
Andrea Oleandri, infatti, ci guida nella corretta interpretazione dei risultati di un report, mirato all’identificazione dell’andamento, in Italia, dei reati nel corso degli ultimi anni: ciò che salta subito all’occhio è che il trend era in discesa già a partire dai primi anni 2000.
Leggere correttamente i dati non è facile; innanzitutto, bisogna tener conto della qualità e dell’affidabilità delle fonti. In questo caso, essendo la fonte il Viminale ed essendo i dati di dominio pubblico, si può essere tranquilli su questo punto.
Il secondo passo è quello dell’interpretazione: i dati, infatti, devono essere contestualizzati. Leggere su carta che nel corso dello scorso anno si sono registrati oltre 2 milioni di reati in Italia può sembrare terribile; in realtà, se si considera l’arco temporale (un anno), la distribuzione degli eventi criminosi (l’intero territorio italiano) e la media europea, i dati mostrano un andamento completamente opposto a quello che ci si aspetterebbe.
Questo andamento, tra l’altro, è confermato anche da Mine Crime, un osservatorio digitale sulla sicurezza urbana di cui Milano AllNews vi fornisce i bollettini ogni martedì, durante DalVivo.
Giacomo Salvanelli, presidente di Mine Crime, ci presenta una rielaborazione delle rilevazioni relative alla città di Milano fatte dall’azienda negli ultimi cinque anni, i cui risultati sono in pari con quelli proposti dal CILD e basati su dati pubblici del Ministero dell’Interno.
Da quanto emerso, risulta apparente che la percezione della sicurezza nelle grandi aree metropolitane, ma non solo, è pesantemente influenzata dalla narrazione: il tema della sicurezza è abusato, sia dai politici in perenne campagna elettorale che dall’informazione, che propone speciali, approfondimenti e rivisitazioni di ogni tipo, anche a distanza di anni, di fatti criminosi anche particolarmente efferati e che, quindi, fanno presa sull’opinione pubblica.
La soluzione a questo impasse è solo una: l’educazione. Una persona istruita è una persona con la mente aperta, capace di interpretare correttamente i dati, che si informa sulla qualità delle fonti.
Al contempo, i mezzi di comunicazione italiani si macchiano ormai da troppo tempo del crimine efferato, tanto per restare in tema, di privilegiare i profitti rispetto al fare informazione; un enorme problema, in un Paese, come l’Italia, che conta un elevato grado di diffusione del cosiddetto analfabetismo funzionale, a causa di un sistema educativo antiquato e che viene affossato sempre di più, governo dopo governo.
Miei Carissimi Milanesi: viviamo in tempi difficili, sotto diversi punti di vista. Proteggete voi stessi e chi vi sta vicino, assicurandovi di non credere a tutto quello che leggete, soprattutto sui social media. Noi di Milano AllNews ci impegniamo ogni giorno per offrirvi un’informazione utile, trasparente, e soprattutto non profit; perché riconosciamo il potere della narrazione, e lo temiamo.
Grazie per il vostro sostegno.
di Andrea Bonfiglio