GoodMorning Milano

Facchini: Il giornalismo tradizionale e’ morto, suicida, ora è tempo di MoJo

Oggi, 3 maggio, e’ stato ospite di GoodMorning Milano, in onda tutti i giorni da lunedi’ a venerdi’ alle 12.30 sulla pagina facebook di Milano AllNews, Francesco Facchini, giornalista e presidente di “Italian Mojo”.
In quanto giornata mondiale della liberta’ di stampa e’ importante citare il “mobile journalism”, disciplina che porta avanti il rinnovamento della professione giornalistica partendo da un oggetto ormai in possesso e sovrutilizzato da tutti: il cellulare. La domanda che, giustamente, sorge spontanea e’: “in che modo il cellulare puo’ aiutare il progresso del giornalismo?”. Grazie al mobile e’ stato possibile creare una nuova cultura che ha rotto i tradizionali canoni della produzione dei video anche nei grandi network (BBC, CNN, NHR…). Il “mobile journalism” ha permesso di introdurre una nuova filosofia: anche i colleghi che si trovano nei posti piu’ disagiati ed irraggiungibili della Terra possono lavorare in maggiore sicurezza e raccontare la verita’ a tutti.
Certo, bisogna imparare ad avere a che fare con gli “user-generated contents”, ovvero i contenuti generati dagli utenti, i quali possono essere file audio, video o immagini, solitamente resi disponibili tramite i social network e, soprattutto, riconoscere le fake news ed evitare che vengano diffuse in modo virale creando “scompiglio”.
Sia chiaro, gli “user-generated contents” non sono giornalismo ma, allo stesso tempo, non costituiscono un danno a quest’ultimo, il quale ha l’obiettivo di aggregarli e farli diventare notizia anzi, potrebbero rappresentare un plus fondamentale per il giornalismo di oggi in quanto permette di raggiungere ogni parte della Terra in tempo reale.

SoLunch, la start up che si presenta al quartiere e finisce a Copenaghen

Oggi, mercoledi’ 2 maggio, durante la trasmissione GoodMorning Milano, in onda come tutti i giorni dalle 12.30 alle 13.00 in diretta facebook sulla pagina di Milano AllNews, Stella Bonavolonta’, fondatrice del gruppo “Quartiere Solari – Social Network”, ha parlato di SoLunch, un’idea, nata un paio di anni fa, di Luisa Galbiati.
SoLunch: una comunita’ che unisce la passione per i fornelli alla pausa pranzo. Un’altra faccia della cosi’ detta ”share economy”. Cucini tutti i giorni per te e tuo figlio che torna da scuola? Bene, allora cucina per quattro e aggiungi un paio di posti a tavola. Alla fine queste persone avranno un pasto cucinato a casa, al prezzo di quello che potrebbe costare un panino al baretto e, in ultimo ma non meno importante, si sta in compagnia e si conoscono persone nuove. Una sorta di Airb&b della pausa pranzo.
Presentato l’anno scorso dalla stessa Bonavolonta’, come start up all’interno di una delle serate legate al gruppo Facebook, sbarchera’, nel mese di ottobre, a Copenaghen a seguito di un concorso indetto da un centro di innovazione danese.

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